Tale lex specialis assegna alla famiglia Petrovic un dignitoso vitalizio, un cospicuo indennizzo, la restituzione di alcune proprietà a Cettigne, l’assegnazione di altre proprietà a Podgorica ed a Cettigne.
Se si è reso opportuno un provvedimento speciale per il principe Petrovic allo stesso modo è necessario adottare delle misure speciali per il debito verso gli eredi Zuber Gregovic, anche perché il credito di questi ultimi è di gran lunga maggiore del credito dei Petrovic.
L’esperienza dimostra che questo debito non può tecnicamente essere gestito dalla legge di restituzione montenegrina, già di per sé inadeguata e inefficace.
All’indomani del primo conflitto mondiale Lale Zuber rientrò nel Montenegro, sua terra natale, e vi riversò ingenti capitali privati provenienti dalle sue attività in Nord America e in Turchia. Lale Zuber in Montenegro piantò attività, creò benessere attraverso la creazione di oltre un migliaio di posti di lavoro tra le sue società per i collegamenti marittimi e stradali, la sua banca e l’indotto che le sue società generavano sul territorio locale.
Oltre alla società di navigazione Zetska Plovidba che impiegava poco meno di un migliaio di persone, Lale Zuber nel 1922 aveva fondato a Cettigne la Banca Serbo-Albanese che impiegava numerosi dipendenti e che sosteneva diverse attività economiche locali.
Con l’acquisto della Centrale Elettrica di Cettigne, Lale Zuber potenziò la fornitura di energia elettrica per il crescente fabbisogno civile e industriale dell’allora capitale del Montenegro e del territorio circostante.
Gli investimenti personali di Lale Zuber rimasero in dotazione allo stato del Montenegro, imprimendo un forte impulso all’economia di allora. Lale Zuber era anche membro del parlamento belgradese del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni.
Sulla base di queste considerazioni, i Zuber Gregovic chiedono un provvedimento speciale di risarcimento.
Sebbene non avesse sangue blu, è impossibile non riconoscere quello che Lale Zuber ha fatto e lasciato nel Montenegro così come è pressocché incalcolabile il danno inferto dalla nazionalizzazione delle sue imprese, la compagnia di navigazione Zetska Plovidba e la Banca Serbo-Albanese, che avrebbero potuto continuare a crescere ed espandere le proprie attività.
Il Montenegro ha ottenuto indiscutibili vantaggi dal sequestro e dal saccheggio dei nostri beni, i Zuber Gregovic unicamente danni e lacrime.
Ma è giunta l’ora del risarcimento integrale e globale.